mercoledì 9 agosto 2017

Sogno di una notte di mezza estate - William Shakespeare


Titolo originale: a midsummer night's dream - circa 1596

Alla corte di Atene stanno per celebrarsi le nozze fra il Duca d'Atene, Teseo, e la Regina delle Amazzoni, Ippolita. 
Davanti al Duca compaiono il nobile Egeo, sua figlia Ermia, e i giovani Demetrio e Lisandro: Ermia e Lisandro si amano, ma Egeo ha promesso in sposa sua figlia a Demetrio, e, per la legge di Atene, Ermia deve accettare la decisione di suo padre oppure prendere il velo monacale. Il Duca concede ad Ermia tempo fino al suo matrimonio con Ippolita per decidere. 
Rimasti soli, Lisandro ed Ermia decidono incontrarsi durante la notte nel bosco e di fuggire da Atene per sposarsi là dove le leggi della città non possono raggiungerli. 
Ermia confessa all'amica Elena (infelicemente innamorata di Demetrio che è invaghito di Ermia) i suoi progetti di fuga. Elena allora (direi per masochismo...) decide di informarne Demetrio, sapendo che quest'ultimo inseguirà Ermia nel bosco e lei rincorrerà lui. 
Nel bosco, si incontrano il Re delle Fate, Oberon, e la Regina delle Fate, Titania, con i rispettivi seguiti. Fra i due vi sono dei dissaporti, perché Titania ha preso per sé come paggio un principino indiano che Oberon vorrebbe al proprio servizio. Poiché Titania rifiuta di cedergli il paggio, Oberon decide di vendicarsi: manda il folletto Puck a procurargli un filtro d'amore, con il quale Oberon bagnerà gli occhi di Titania addormentata: al suo risveglio, la Regina si innamorerà del primo essere vivente che vedrà. Oberon inoltre incarica Puck di stregare Demetrio con lo stesso filtro, affinché s'innamori di Elena. Ma Puck, per errore, versa il filtro sugli occhi di Lisandro, che quindi si innamora lui di Elena. 
Nel bosco di Atene c'è anche un terzo gruppo di personaggi: una compagnia teatrale improvvisata, composta da artigiani ateniesi che provano un dramma da rappresentare a Corte la sera delle nozze. Per prendersi gioco di loro, Puck tramuta la testa di uno degli artigiani, Bottom, in una testa d'asino: ed è proprio di Bottom che, svegliandosi, Titania s'innamora. 
Oberon e Puck assistono agli equivoci e alle baruffe generati dai loro incantesimi sugli amanti ateniesi, dopodiché il re delle fate fa addormentare tutti e quattro i giovani, facendo innamorare Demetrio di Elena e lasciando che Lisandro torni ad amare Ermia. Tutti e quattro torneranno ad Atene credendo di aver solo sognato. 
Dopo aver ottenuto da Titania il suo paggio, Oberon libera anche lei e Bottom dai loro rispettivi incantesimi. 
L'ultimo atto della commedia mostra gli artigiani ateniesi rappresentare comicamente e goffamente la loro scena a Corte, dopo la celebrazione delle triplici nozze fra Teseo e Ippolita, Elena e Demetrio, Lisandro ed Ermia.

Avevo visto questa commedia secoli fa a teatro con la scuola (cioè circa vent'anni fa...). In realtà ricordo solo di averci capito poco.
La storia è carina, tutta basata sugli equivoci creati principalmente dal folletto Puck che si diverte a vedere gli uomini inseguirsi per amore, come in un gioco anche un po' crudele.
Ho trovato un po' noiosa la parte degli artigiani che provano la loro recita e anche la rappresentazione che fanno durante la festa (anche se sono un bel po' divertenti i commenti di Teseo e Demetrio).
Sicuramente la scrittura "da copione" non è facile da leggere. Recitata rende sicuramente di più.
Mio voto: 7 / 10

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