sabato 30 aprile 2016

Il mare - John Banville


Titolo originale: The sea (2005)

Max Morden, storico dell'arte in fuga dai fantasmi di un lutto recente, giunge nella località balneare che ha fatto da sfondo alle vacanze della sua infanzia. Spera di ritrovare se stesso seguendo le tracce di un passato perduto, ma si accorge di essere caduto vittima di un miraggio: il mondo visto attraverso gli occhi del bambino non corrisponde a quello visto dall'adulto. Decenni prima, in riva allo stesso mare, Max aveva conosciuto i Grace con i loro due figli gemelli e la graziosa governante. Ma il fulgore di quell'estate, a contatto con una famiglia di ceto più elevato del suo, di cui la lussuosa auto con la carta stradale della Francia è metafora, era stato offuscato dalla morte e dall'ombra di un oscuro segreto 

Noioso. E' la prima parola che mi viene in mente. Noioso e difficile da seguire, perchè pieno di minuziose descrizioni e rimpalli tra il presente e il passato. Per tutto il libro ho atteso che spiegasse cos'era stato questo "incidente" accaduto nel passato e che ha segnato per la vita il protagonista; senonchè, quando arrivi al racconto, viene liquidato in poche righe e tutto finisce lì.
Ho la sensazione che sia uno di quei libri che devi leggere "al momento giusto", quindi, nonostante capisca tutto il complesso rimescolamento interiore di questo uomo, mi spiace ma non riesco a capirne il "cosa voleva dire l'autore", il "dove voleva portarmi", perchè proprio è stata una lettura noiosa. Alcuni attimi di ironia. Vincitore del Booker Prize, dalla trama pensavo che mi avrebbe preso molto di più.
Mio voto: 6 / 10

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