giovedì 4 febbraio 2016

Il lago - Banana Yoshimoto



Titolo originale: Mizūmi - 2005

Chihiro ha perso da poco la madre e sta cercando di rifarsi una vita a Tokyo, lontano dalla cittadina di provincia a cui la legano brutti ricordi. Nakajima è tormentato da un passato misterioso che gli impedisce di vivere fino in fondo i propri sentimenti. Mino e Chii vivono in una casa nei pressi di un lago, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Il lago è uno dei migliori e più sorprendenti romanzi di Banana Yoshimoto, poetico e inquietante, racconta una storia d’amore inusuale, dove il bisogno di affetto  e comprensione diventano più importanti dei tradizionali cliché di una relazione.
Il lago è un viaggio nella memoria fino alle origini delle paure, la storia di due giovani alle prese con la più difficile delle prove: scoprirsi innamorati. (da http://www.feltrinellieditore.it)

Io probabilmente non ho molto feeling con la Yoshimoto. Questo è il suo terzo libro che leggo e, a parte il primo (Il coperchio del mare, letto secoli fa) che mi era piaciuto molto, questo e "Kitchen" mi hanno convinto poco.
La storia è strana, ma anche interessante. Questi due ragazzi si conoscono guardandosi dalla finestra, perchè abitano in due palazzi prospicienti. Prima si salutano a distanza, poi fanno amicizia, escono insieme, e alla fine cominciano a convivere praticamente platonicamente, scoprendosi ogni giorno innamorati e sereni. Una storia d'amore di cui si rendono conto giorno per giorno, senza passare per il sesso, ma con l'intimità che deriva semplicemente dall'essere presente.
Chihiro ha perso la madre da poco e cerca di attutire il colpo. Nakajima ha questo passato misterioso che si svela solo alla fine del romanzo.
La trama sarebbe anche bella, molto poetica e sicuramente diversa dagli stereotipi delle classiche relazioni d'amore. Ma qualcosa non mi convince, non mi prende. E' un libro di novanta pagine che ci ho messo 4 sere a leggere. Forse non trovo un feeling con la scrittura che, secondo me, in questo libro fa molta molta fatica ad essere poetica e coinvolgente. Parte molto lento e poi dopo pagina 70, quando finalmente si capisce cosa è successo a Nakajima, diventa decisamente più interessante. Fino a quel punto è tutto molto avvolto nella nebbia, la stessa che avvolge la strada per raggiungere il lago e la casa di Mino e Chii. 
Mio voto: 6 e mezzo / 10

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