lunedì 10 novembre 2014

L'imprevedibile viaggio di Harold Fry - Rachel Joyce



Titolo originale: The unlikely pilgrymage of Harold Fry

Un normalissimo mattino di metà aprile, Harold riceve una lettera da una vecchia collega che non sentiva da vent'anni, Queenie Hennessy, nella quale la donna gli rivela di essere malata di cancro. Cosa rispondere a una rivelazione simile? Harold prova a buttare giù qualche riga, e, anche se nulla lo soddisfa totalmente, si dirige verso la buchetta delle lettere. Ma quando arriva lì, si dice che è arrivato troppo presto, così continua a camminare fino alla seconda buchetta e poi oltrepassa anche quella. Finchè arriva ad una stazione di servizio dove scambia due parole con una cassiera che gli dice che si deve sempre essere ottimisti. Harold decide che vuole far qualcosa che faccia la differenza. Telefona alla casa di cura dove è ricoverata Queenie e dice che sta andando a trovarla, e lei deve aspettarlo. Decide che andrà a piedi, convinto che finché lui continuerà a camminare, Queenie non morirà.

Parte così il pellegrinaggio di Harold dal sud dell'Inghilterra al nord. Un viaggio di mille chilometri che non è solo fatica e dolore fisico, ma che è anche un doloroso viaggio introspettivo nel passato e nel suo essere uomo, nei suoi errori e nei suoi rimpianti.
La scrittura di Rachel Joyce è piacevole e scorrevole. La storia si legge volentieri e ad ogni capitolo c'è la curiosità di capire se Harold ce la farà o se rimarrà preda dei demoni che provano di convincerlo a rinunciare. Il libro mi è piaciuto molto; probabilmente è un  po' bizzarro pensare che un uomo che non è mai andato a camminare, tutto d'un tratto riesce a farsi mille km in pochi mesi. Ma il vero cammino è quello che percorre in sé stesso, con alcune rivelazioni finali assolutamente inaspettate. Il personaggio di Harold mi è piaciuto molto e gli sono stata "umanamente" vicina. Aveva un sogno ed ha usato tutte le sue forze per portarlo a termine. Non potevo non tifare per lui!
Mio voto: 8 / 10

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