sabato 22 febbraio 2014

Coral Glynn - Peter Cameron


Primavera 1950. Coral Glynn, che al mondo non ha nessuno, lavora a villa Hart, come infermiera della padrona di casa, malata terminale di cancro. In casa abita anche il figlio di Mrs Hart, il maggiore Clement, ferito alle gambe durante la guerra e profondamente segnato dal dolore soprattutto psicologico che queste gli hanno provocato. 
Alla morte della padrona di casa, Clement, con un tempismo un po' bizzarro, chiede a Coral di sposarlo. E Coral accetta. Ma subito dopo le loro vite prenderanno strade differenti, per l'accusa di omicidio di una bambina trovata cadavere nella Foresta in cui Coral va spesso a passeggiare, per (più o meno) rincontrarsi nel finale a sorpresa.
 
Dunque... mi è piaciuta molto la scrittura di Peter Cameron, e mi è piaciuta molto l'atmosfera che crea. Ma la trama del romanzo fa acqua da tutte le parti. Mi sembra che tratti una marea di argomenti, senza approfondirne nessuno. E questa potrebbe anche essere una scelta narrativa. Ma alla fine, pur avendolo letto anche molto scorrevolmente, la prima cosa che mi è venuta in mente chiudendolo è stata: "quindi? che mi voleva dire?".
I personaggi sono uno peggio dell'altro. Coral si sente che è una persona sola, e si scopre che ha dovuto subire la violenza del precedente datore di lavoro. Ma continua a subire passivamente gli avvenimenti che succedono intorno a lei. Clement sembra che sia davvero un po' attratto da Coral, ma poi quando lei viene accusata di omicidio lui non fa nulla per difenderla, anzi la allontana, e non si chiede il perchè lei non le scriva, non si chiede se lei ha saputo che è stato trovato il vero colpevole. Poi ci sono i due amici di Clement, Robin e Dorothy. Robin è gay, sposato con Dorothy ma ancora totalmente innamorato di Clement, al punto che si arroga il diritto di nascondergli le lettere di Coral con la scusa di proteggerlo. E Dorothy, che sa tutto, che ha sempre sopportato il fatto che il marito ama un altro uomo e che è l'unica che si accorge che Coral è sola e le offre una spalla.
Poi tralasciamo il finale. La parte quarta si chiude in un certo modo (che non vi svelo..) e la quinta si riapre con un salto di anni, per cui veniamo catapultati in una storia che sembra non aver nulla a che vedere con ciò che è successo prima.
Mi dispiace, ma questo libro non mi ha proprio convinto. Credo che leggerò altro di Cameron, ma a questo libro non riesco a dare la sufficienza.
Mio voto: 5 e mezzo. 

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